Modifica preferenze Cookie
PMI, la strada del digitale è ancora lunga - Provide Online
DIGITAL PMI

PMI, la strada del digitale è ancora lunga

Pochi giorni fa mi sono capitati tra le mani i dati dello studioIl digitale in Italia nel 2016”  realizzato da Assinform e Confindustria Digitale. Realizzata in collaborazione con Net-Consulting cube e gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, questa ricerca (che è stata ben descritta da Maria Luisa Romiti in questo articolo) mette in evidenza come il mercato digitale sia in crescita. Una tendenza positiva, che secondo le previsioni dovrebbe essere confermata anche nei prossimi tre anni. A trascinare il settore c’è lo sviluppo del segmento dei big data, seguito dal cloud, dall’Internet of Things, dalle piattaforme per il web e dal mobile business: tutti nodi strategici della cosiddetta “Industria 4.0”. Questa rivoluzione digitale sta ammodernando le grandi imprese, ma purtroppo non riesce a coinvolgere le PMI, specie quelle sotto i 50 dipendenti.

La cosa non mi sorprende per niente, dato che ho riscontrato una mancanza di strumenti informatici performanti in gran parte delle Piccole e Medie Imprese che ho avuto modo di aiutare in veste di consulente o di temporary manager negli ultimi anni.
In particolare, quello che manca secondo me in queste realtà (che in buona parte sono ancora gestite in maniera “artigianale” e non manageriale) è la consapevolezza delle proprie necessità rispetto ad un mondo che si sta trasformando così velocemente. Spesso le PMI intuiscono l’esigenza di informatizzarsi, a partire per esempio dall’adozione di un sistema gestionale; peccato però che di quel gestionale utilizzino l’1% delle potenzialità. Lo usano magari per stampare le bolle, ma non certo come fulcro di un processo decisionale che investe le politiche di gestione dell’azienda. Negli anni ho visto diverse PMI comprare valide, complete e moderne soluzioni gestionali e poi utilizzarle a stento: spesso l’implementazione va a rilento perché non si riescono a rimodellare i processi sfruttando al meglio il software.Cloud 1

Come superare allora questo impasse? Una buona soluzione, secondo la mia esperienza, può essere rappresentata dall’individuazione di un project manager o di un professionista esterno che gestisca questa fase di sviluppo.
Va poi sempre considerato anche il fatto che “senza una meta non si sa dove andare”: prima di intervenire sulla struttura è indispensabile che sia l’imprenditore a maturare una visione strategica della propria azienda.

Bisogna far capire a chi guida una PMI, insomma, che fare il salto di qualità è possibile, che cavalcare la rivoluzione digitale è possibile. Ma non può succedere se si sta fermi, se non si cerca di comprendere come utilizzare le nuove risorse ICT per sviluppare al meglio il proprio business. Questa presa di coscienza non è necessariamente veloce e non è indipendente o “automatica”: sta a noi consulenti, alle associazioni di categoria e anche alle istituzioni, allora, investire in azioni specifiche o momenti di formazione e informazione.